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La nostra antica masseria è un luogo di lavoro e di ospitalità, dove trova spazio anche la creatività, l’arte, la sapienza dell’artigianato e lo scambio di saperi intorno ai temi che ci sono più cari.
Gli Amici Artisti e Artigiani, le cui opere siamo felici di ospitare in masseria
e la Sua Mattratata
e i suoi ritratti
e le sue ‘impronte’
Antonio Milo e la sua Mattratata
Marina Mancuso e i suoi ritratti
Marina Mancuso un’artista leccese che sin dall’età adolescenziale scopre un impellente trasporto per l’arte. Dopo gli studi superiori si trasferisce a L’Aquila diplomandosi all’Accademia di Belle Arti, dando inizio a collaborazioni che la vedono impegnata tra Roma, Milano, Firenze, Londra e Parigi. Rientrata nella sua amata Puglia, trasforma la sua dimora in uno studio artistico collaborando con gallerie dedicate al contemporaneo.
Nella sua carriera indaga molteplici tecniche addentrandosi in una neo figurazione. Marina Mancuso chiama in causa un genere artistico in particolare: il ritratto.
Mario Ricchiuto e le sue
impronte
Mario Ricchiuto nasce ad Acquarica del Capo (LE) il 12 aprile 1950. Le sue opere, sempre nate dalla meraviglia per il creato, le realizza sia con interpretazioni figurative che “esplorando” la realtà stessa che lui percepisce con stupore.
Questo lo si nota in particolar modo con i suoi calchi che non riproducono opere d’arte, ma quelle create dalla stessa natura.
Con tali opere Ricchiuto riesce a:
“…Rubare al vento e alla pioggia, alle onde del mare il loro mobile fuggevole segno, ciò che sempre passa e sempre si rinnova (….).
Fermare il divenire delle cose, del cosmo, sottrarlo alla caducità, offrirlo al nostro spirito distratto e sperso, richiamandoci alla nostra spersa superficiale distrazione…” (Arrigo Colombo).
Quando Ricchiuto descrive il Salento non sente più il bisogno di vederlo nei particolari,…La sua terra egli la percepisce nella luce, nel vento, nei segni del sole e del mare, nei silenzi della terra salentina, nel passaggio irrecuperabile del tempo che sa lasciare il segno sulle cose abbandonate dall’uomo…”
(Salvatore Marino)